Una domenica a casa degli abitanti di Casilino 900
23 novembre 2008 da mezzogiorno a mezzanotte
“I muri minacciano tutto il mondo, dall’uno e dall’altro lato della loro oscurità. Finiscono per inaridire ciò che si è già disseccato sul versante della miseria, finiscono per inasprire le reazioni d’ansia che si manifestano sull’altro versante, quello dell’abbondanza. La relazione con l’altro ci indica la parte più alta, più rispettabile, più feconda di noi stessi. Che cadano i muri. Noi chiediamo che […] tutti gli artisti, gli uomini e le donne colti e quelli che trasmettono il sapere, che tutte le autorità al servizio dei cittadini o quelle di buona volontà, che coloro che modellano e creano, levino, in tutte le forme possibili, una protesta contro questo muro che cerca di farci adattare al peggio, di abituarci a poco a poco all’insopportabile, di portarci a frequentare, in silenzio e fino al rischio della complicità, l’inammissibile. Tutto il contrario della bellezza”.
(da “quando cadono i muri” di Patrick Chamoiseau ed Edouard Glissant. Roma 2008)
C’è poco da aggiungere alle parole di Chamoiseau e Glissant…
Abbiamo bisogno del vostro aiuto per far cadere il muro di ignoranza, odio e disprezzo che circonda, sempre più alto, gli abitanti di Casilino 900 e che qui, come in tanti altri luoghi, trasforma la diversità in miseria ed emarginazione, una baraccopoli in un “campo”.
E’ dell’idea stessa di campo che ci vogliamo finalmente liberare, affinché il reciproco rispetto abbia la meglio sulla paura dell’altro e la Democrazia ritrovi pieno titolo in questo Paese.
Assieme alla comunità di Casilino 900 vi invitiamo ad entrare ad esprimere la vostra creatività nel tessere una relazione, quella tra Romani e Rom, che oggi è appesa ad un filo, se questo filo si spezzasse avrebbe come prima vittima, affianco ai Rom, la stessa Democrazia e il rispetto per l’uomo, quindi noi stessi.
C’è da costruire un percorso di riconoscimento tra la città, il quartiere e il campo. Un percorso che apra una breccia nel muro ed entri fin dentro le case delle persone facendo di quel mondo parte del nostro mondo, di quel campo un qualsiasi insediamento.
Ancora una volta vogliamo affidare all’arte e alla partecipazione civile un compito che la politica fino ad oggi ha dimostrato di non saper affrontare.
Aderite all’appello, venite al Casilino 900 per conoscere le persone, le famiglie e le case, conoscersi e immaginare con gli abitanti del campo un futuro diverso. Domenica 23 la comunità aprirà le porte a tutti quei cittadini che vorranno farsi pubblico civile, decostruttori di muri.
Vorremmo che ognuno dei 101 nuclei familiari del campo possa ospitare piccoli interventi artistici e musicali, mostre fotografiche, letture di libri, racconti di storie, proiezioni di film e documentari, animazioni per bimbi. Vorremmo che per un giorno il Casilino 900 diventi un centro di attività e produzione culturale tale da far tremare e magari crollare quel muro di indifferenza, odio e disprezzo in cui, da troppo tempo in questa città, il mondo Rom è stato rinchiuso..
Per adesioni, informazioni e proposte di collaborazione:
Email casilino_900@libero.it
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