“People meet in architecture”, questo il titolo della 12a Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. Dirige i lavori l’architetto giapponese Kazuyo Sejima, prima donna alla guida della Biennale Architettura. Location: i Giardini della Biennale e l’Arsenale. Attori: una cinquantina tra studi e architetti che lavorano sul ruolo dell’architettura in un momento fortemente caratterizzato da cambiamenti ricorrenti e rapide trasformazioni.
La gente si incontra nell’architettura. Ma anche l’architettura diventa momento di incontro e confronto. Seguiamo da vicino uno degli eventi collaterali, quello focalizzato al Laboratorio Morion e che intercetta architetti, giovani studenti, attivisti, residenti del quartiere. Un vernissage, un laboratorio, un momento di incontro. La sceneggiatura è come sempre opera di re-biennale. Che fa rete. Si concentra sullo spazio urbano. Lo rende spazio comune.
Così come di utilità comune diventano i materiali dismessi dalla Biennale stessa. Re-biennale diventa azione in una delle giornate di inaugurazione ai Giardini.
Ika Collective, collettivo austriaco di giovani architetti, dal Morion sbarca ai Giardini per promuovere gli interventi di Re-biennale. Uno di questi: “Il giardino fantastico” costruito nella piccola corte del Morion, irrigato con un sistema di vasi comunicanti con raccolta di acqua piovana, arricchito grazie all’intervento e alla partecipazione del quartiere di San Francesco della Vigna che ha contribuito con piante e vasi alla sua creazione, coinvolto dai giovani asutriaci nelle giornate di permanenza in quartiere ed ultimato, infine, con il “green gift” fatto dal Padiglione Greco.
Re-biennale diventa anche installazione. Una collaborazione con il padiglione inglese. Una discussione sul fare e divenire dell’architettura.
Informazioni e fotografie sui workshops sono disponibili su Antville – LINK
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