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Anomalie Urbane < GOVERNANCE E CONFLITTI NELLA METROPOLI >

Rebiennale workshop

ANOMALIE URBANE Make World Before Buildings
Governance e conflitti nella metropoli
Venezia – Secondo incontro di autoformazione

9 aprile 2009 – ore 14.30 – aulaB s.marta
intervengono
STALKER | LAURA FREGOLENT (docente IUAV) | ASC | URBAN CODE 

 

Questo è il secondo appuntamento del ciclo di autoformazione ANOMALIE URBANE – Make worlds Before Buidings, organizzato dall’Onda, iniziato la settimana scorsa con “Lessico familiare” dibattito con Dario Bartolini e Gilberto Corretti del gruppo Archizoom Associati, sul ruolo dell’architetto in rapporto con il proprio tempo.

Abbiamo già accennato, in occasione del primo appuntamento di questo ciclo, al significato della parola autoformazione, ovvero ad un senso che parla di una gestione comune dei saperi prodotti all’interno della’università, una gestione che sottolinei il dato di cooperazione sociale insito nella produzione e nella circolazione della conoscenza. È proprio questo dato che oggi rischia di venire strozzato all’interno di un dispositivo di privatizzazione che prefigura un’università di massa fatta di saperi dequalificati, e una università, cosiddetta d’eccellenza, fatta di saperi qualificati indirizzati solitamente a chi se li potrà permettere.
Del resto, l’autoformazione è contestualmente contro l’università del passato e quella del presente.
L’autoformazione agisce proprio dentro queste contraddizioni, producendo sapere come bene comune, liberandolo dalle gerarchie accademiche, da dispositivi proprietari e richiedendo crediti per inflazionare questo sistema artificiale di misurazione del sapere.
L’autoformazione è uno delle direttrici su cui l’Onda cerca di costruire l’università del comune, altre, legate a quello di cui discuteremo oggi, sono soluzioni conflittuali simili a quei percorsi di autodeterminazione che mirano a creare un welfare autonomo ed espressi da chi lavora contrastando i dispositivi della governance esplicitati dal nuovo pacchetto sicurezza.
Logiche proprietarie e dispositivi di espropriazione colpisco saperi, conoscenza, formazione e, al contempo, il territorio. La garanzia di uno stato sociale è stata richiesta anche nella tre giorni romana di novembre, e perseguita tramite azioni atte ad affermare il nostro rifiuto ad assumere i costi della crisi.
L’incontro con i rettori, organizzato dall’Onda due giorni fa, sul tema della residenzialità studentesca, incontro conquistato sulla base dell’occupazione di un appartamento sfitto di proprietà di Ca’Foscari da parte di un gruppo di studenti, ha ampiamente messo in luce le dinamiche speculative che colpiscono la città di Venezia e che non sono in contraddizione, ma anzi in simbiosi con il divenire cognitivo-culturale del tessuto urbano, oltre che, naturalmente, con il tradizionale turismo di massa.
Cosi recuperare spazi abbandonati, case per gli studenti, affermare i diritti di mobilità dei flussi, la libertà di espressione come riqualificazione e creazione di nuove socialità urbane, viene criminalizzato attraverso gli attacchi al diritto di sciopero, ai migranti, ai writers.

Questi temi sono al centro del dibattito odierno, sia nella dimensione locale con gli interventi di A.S.C. e Urban Code, sia in una dimensione più generale con le suggestioni e le esperienze che verranno raccontate dalla prof.ssa Laura Fregolent e dal collettivo Stalker.
Oggi, dunque siamo qui per discutere rispetto ad esperienze dirette di costruzione della metropoli del comune, per mettere in luce alcune trasformazioni storiche della forma città nella contemporaneità e, infine per indagare il ruolo della pratica della pianificazione tra governance e conflitti.

VeneziaVs133
Uniriot
Urban-Code
Sale Docks
Stalker Osservatorio Nomade

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